8 marzo 2001
Torresin Valerio, di anni 35, operaio a Fino Mornasco, Como, ex campione di football americano, faceva il buttafuori nella discoteca ”Nautilus” (Varese) insieme a Di Stora Stefano, di anni 23, ex paracadutista anche lui operaio, una convivente e un figlio di sei mesi, una casa a Gallarate
Torresin Valerio, di anni 35, operaio a Fino Mornasco, Como, ex campione di football americano, faceva il buttafuori nella discoteca ”Nautilus” (Varese) insieme a Di Stora Stefano, di anni 23, ex paracadutista anche lui operaio, una convivente e un figlio di sei mesi, una casa a Gallarate. L’altra notte, mentr’erano al lavoro in discoteca, pestarono di botte certi ragazzi perché smettessero di picchiarsi tra di loro e poi li cacciarono fuori. Tra questi, Greco Gaetano, di anni 19, cameriere, e suo fratello Giuseppe, di anni 15, studente all’istituto alberghiero. Nel parcheggio, Giuseppe frignava che aveva perso il portafogli sulla pista. I buttafuori, però, non lo facevano rientrare. Per chieder soccorso, Gaetano chiamò col cellulare suo padre Salvatore, di anni 43, originario di Crotone, pacioso, aria da bambino, proprietario insieme alla moglie Teresa dell’avviata pizzeria ”Tre Stelle”, chiamata così in onore dei suoi pargoli. Dopo aver parlato con Gaetano, Salvatore finì di chiudere la pizzeria, passò da casa, prese la sua pistola, e se ne andò ad aggiustar l’impiccio. Arrivato al parcheggio del ”Nautilus”, vide che Giuseppe sanguinava per le botte e non capì più nulla. Entrò nel locale, litigò per un po’ col Torresin e il Di Stora di fronte alla biglietteria. Alla fine tirò fuori la pistola dal giaccone e li fece secchi in cinque colpi. Intorno all’1 e 30 di venerdì 8, in un fabbricone bianco e azzurro poco fuori da Cardano al Campo, Varese.