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 2000  novembre 09 Giovedì calendario

Secondo Plutarco, Antonio da giovane era «splendido»: «nobile e dignitoso» d’aspetto, «barba non volgare, fronte spaziosa e naso aquilino»

Secondo Plutarco, Antonio da giovane era «splendido»: «nobile e dignitoso» d’aspetto, «barba non volgare, fronte spaziosa e naso aquilino». «Amava stare a tavola coi suoi soldati, ubriacarsi, far bravate», assegnare le «case dei gentiluomini a baldracche e arpiste» e aiutare gli altri nelle faccende amorose. Conobbe Cleopatra perché voleva che si discolpasse dall’accusa di aver aiutato Cassio a uccidere Cesare. S’incontrarono sulla foce del fiume Cidno. Lei, «sensuale, volitiva e scaltra», non era più giovane e non era mai stata bellissima. Tuttavia lo conquistò subito, come «un colpo di pungiglione penetrante». Andarono a vivere ad Alessandria, dove fondarono l’Associazione dei Viventi Inimitabili. «Stavano sempre insieme. Lei era solita andare a caccia con lui, per ammirarlo nell’esercizio delle armi». Di notte, dopo i banchetti, si travestivano da servo e servetta e scorrazzavano per le vie di Alessandria facendo scherzi. Quando Antonio fu costretto ad andare in Siria per combattere contro i Parti, lei lo seguì. Ebbero due gemelli, che chiamarono Sole e Luna. Lei fece poi ritorno in Egitto, mentre Ottavia, prima moglie di Antonio, partì da Roma per raggiungere il marito. Lui però non volle saperne. Tornò da Cleopatra, la proclamò regina d’Egitto, Cipro, Libia e Celesiria e le donò i 200 mila volumi della biblioteca di Pergamo. Dopo la sconfitta alla battaglia di Azio, Antonio si ritirò in una celletta in riva al mare, Cleopatra in una torre alta. L’Associazione dei Viventi Inimitabili fu sostituita da quella dei Compagni della Morte. Dopo aver sperimentato vari veleni, Cleopatra scoprì il morso dell’aspide, che «induce lo smarrimento delle capacità percettive in un dolce deliquio». Fece pervenire ad Antonio la falsa notizia della sua morte: lui ci credette e si trafisse il ventre con una spada. Ma non morì subito. Cleopatra volle allora che glielo portassero nella torre: calò le funi e assistette allo spettacolo di lui, sanguinante, «issato a penzoloni, con le mani protese verso di lei». Dopo averlo seppellito, si uccise con l’aspide, «la morte bellissima e degna di un discendente di re». Lei aveva 39 anni, Antonio 53 o 56. Ad Alessandria furono subito abbattute le statue di Antonio, ma non quelle di Cleopatra: «Un suo amico, Archibio, offrì ad Ottaviano duemila talenti affinché restassero al loro posto».