Sara Gandolfi su Sette del Corriere della Sera dell’8/3/2001 a pagina 104-106., 9 marzo 2001
Dario Argento va a messa tutte le domeniche, fa il chierichetto nella chiesa del Santissimo Sacramento, legge il Vangelo e passa tra i banchi a raccogliere le offerte: «anche Dalì era molto cattolico, eppure dipingeva quei quadri»
Dario Argento va a messa tutte le domeniche, fa il chierichetto nella chiesa del Santissimo Sacramento, legge il Vangelo e passa tra i banchi a raccogliere le offerte: «anche Dalì era molto cattolico, eppure dipingeva quei quadri». Il regista racconta di aver riscoperto la fede alla morte di suo padre: «fu uno shock e cominciò a farmi pensare. Sono stato educato alla religione cattolica, ho studiato alla scuola deglmi Scolopi e sono stato anche un lupetto dei boy scout, eppure non sopportavo più la messa. Provavo rabbia e risentimento nei confronti della chiesa che io vivevo come un’oppressione, un dovere. Dopo la morte di papà, il giorno di Pasqua, sono andato a San Pietro con mia figlia Asia. Quando il Papa ha benedetto la folla mi sono commosso, ho provato un’emozione forte. Mi sono avvicinato al volontariato, ai giovani della chiesa non ufficiale che organizzavano la mensa dei poveri nel mio quartiere. Infine sono tornato a messa. Una riscoperta che ha coinciso con la caduta dei miei ideali comunisti».