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 2001  marzo 10 Sabato calendario

L’attrice Laura Morante, protagonista de "La stanza del figlio", a proposito della tormentata lavorazione del film: «Cercavamo di prenderla sul ridere

L’attrice Laura Morante, protagonista de "La stanza del figlio", a proposito della tormentata lavorazione del film: «Cercavamo di prenderla sul ridere. Io dicevo a Nanni che la produzione, una volta finito il film, doveva darmi un assistente sociale per il reinserimento nel mondo lavorativo. Oppure lo ringraziavo per avermi trovato il posto fisso». «Poi c’è stato il problema del titolo, Nanni era veramente angustiato. Ogni tanto veniva sul set e diceva: "Bisogna trovare un altro titolo". Gliene abbiamo proposti un sacco, non andavano mai bene. Allora un giorno gli ho suggerito: "Prendi un libro di poesie ed estrapola un verso a caso. Quello è il tuo titolo". C’era per caso un volume di poesie di Montale, io ho aperto una pagina e puntato il dito su un verso. Bene, il verso era: "Mi chiedo che ne sarà della produzione". Non abbiamo mai riso tanto». «Sul set di Nanni ci sono scontri e discussioni perché è molto esigente e spesso anche misterioso nei suoi desideri: non sempre si riesce a capire che cosa vuole. Allora si ripetono le scene all’infinito senza capire qual è il problema perché lui non comunica. E l’attore si chiede: "Ma che altro devo fare?". Comunque, alla fine anche lui ride del suo eccesso di autoritarismo. Una volta mi ha detto: "Ho rivisto i ciak, ma perché ti domandavo di rifarla quella scena?"».