12 marzo 2001
Eugenio Mattei, di anni 27, operatore sociale per handicappati, si passò la cinghia di un misura-pressione intorno al collo e poi pompò aria fino a soffocarsi (nella sua mansarda, porta bloccata dall’interno con un cacciavite verde, completamente nudo, sdraiato per terra, testa appoggiata a uno sgabello giallo, braccia infilate in due calzini stretti da lacci, sesso infilato in un preservativo, sul pavimento sparpagliate, decine di riviste porno, romanzi di James Bond e di fantascienza, in un cassetto un nastro da cui una voce maschile predica: «Impiccati, impiccati, impiccati
Eugenio Mattei, di anni 27, operatore sociale per handicappati, si passò la cinghia di un misura-pressione intorno al collo e poi pompò aria fino a soffocarsi (nella sua mansarda, porta bloccata dall’interno con un cacciavite verde, completamente nudo, sdraiato per terra, testa appoggiata a uno sgabello giallo, braccia infilate in due calzini stretti da lacci, sesso infilato in un preservativo, sul pavimento sparpagliate, decine di riviste porno, romanzi di James Bond e di fantascienza, in un cassetto un nastro da cui una voce maschile predica: «Impiccati, impiccati, impiccati. Devi penzolare appeso a un cappio, è tempo di morire impiccato. Ti piacerà penzolare appeso a un cappio...», stupore della madre e della sorella che abitano al piano di sotto, secondo le quali Eugenio era religiosissimo. A Grottaferrata, Roma, in via Roma 46, nella notte tra sabato 22 e domenica 23 marzo).