Pietro Petrucci su L’Espressod el 15/3/2001 a pagina 58., 15 marzo 2001
Su ottantasette europarlamentari italiani, ventisei hanno partecipato a meno di metà delle centouno sessioni plenarie, quindici non hanno mai preso la parola in aula, ventisette hanno partecipato a meno del venti per cento delle sedute della propria commissione, tredici non hanno mai presentato un’interrogazione
Su ottantasette europarlamentari italiani, ventisei hanno partecipato a meno di metà delle centouno sessioni plenarie, quindici non hanno mai preso la parola in aula, ventisette hanno partecipato a meno del venti per cento delle sedute della propria commissione, tredici non hanno mai presentato un’interrogazione. L’assenteismo e l’inattività degli europarlamentari italiani fa sì che quelli degli altri paesi acquisiscano un peso decisionale maggiore. Sulla carta, il potenziale decisionale italiano è del 23.6 per cento, quello reale scende al 19.6 per cento. Gli eurodeputati più assenteisti sono Berlusconi, Bossi, Casini, Fini, Buttiglione, seguiti da alcuni esponenti del centro-sinistra (Mastella, Bertinotti, Rutelli, Boselli, Veltroni e Cossutta).