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 2001  marzo 15 Giovedì calendario

Lamberto Dini chiama affettuosamente sua moglie Donatella «busy bee» (ape laboriosa), oppure «cipollina»; lei «l’incontaminato» o «il meglio fico del bigoncio»

Lamberto Dini chiama affettuosamente sua moglie Donatella «busy bee» (ape laboriosa), oppure «cipollina»; lei «l’incontaminato» o «il meglio fico del bigoncio». La Signora Dini, che ama gli abiti di Capucci e gli smeraldi, risulta nullatenete e in Italia non presenta neanche la denuncia dei redditi. A venticinque anni era la segretaria di Renzo Zingone, costruttore romano di trent’anni più vecchio di lei; successivamente lo sposò ed ebbe con lui due figli, Zingonia e Cesare. Nel 1974 i due si trasferirono in Costa Rica, portandosi dietro venti miliardi di lire (dell’epoca), che reinvestirono subito, fondando varie società tra cui il Gruppo Zeta, quindicimila dipendenti tra Costa Rica, Guatemala, Salvador e Nicaragua. Alla morte di Zingone (1981) i figli nati dal suo primo matrimonio fecero causa a Donatella, accusandola di averne orientato il testamento. La vicenda giudiziaria si concluse solo negli Anni Novanta, con una transazione segreta. Nel frattempo, nel 1982, Donatella Zincone aveva conosciuto (a casa dell’amica Donatella Pecci Blunt) Lamberto Dini, allora direttore generale della Banca d’Italia. Si sposarono in Messico nel 1985. La signora Dini continuò a gestire dall’Italia i suoi affari in Centro America, e altre due società con sede in Italia, la Solaris e la Sidema, l’immobiliare della sua famiglia, che a partire dal 1995 comincia ad andare male. La Sidema, oggi, ha accumulato un debito di venticinque miliardi, che potrebbe essere risanato nel caso in cui l’Autorità di Bacino del Tevere riconoscesse come edificabili i terreni che la società possiede nella zona di Castelnuovo di Porto, nella campagna romana.