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 2001  marzo 15 Giovedì calendario

L’imprenditrice trevigiana Marina Salamon ha imposto ai suoi dipendenti in trasferta di lavoro un regime austero, che dice di seguire lei stessa

L’imprenditrice trevigiana Marina Salamon ha imposto ai suoi dipendenti in trasferta di lavoro un regime austero, che dice di seguire lei stessa. L’albergo deve essere confortevole ma mai sopra le tre stelle, e soprattutto deve avere una posizione strategica che riduca al minimo l’uso dei taxi: «L’esempio migliore è il Shinjuku di Tokio, trecentomila lire a notte (contro le settecento della media giapponese), con il bagno che sembra quello di una barca a vela. A Parigi meglio gli hotel del Quartiere Latino, non sempre puliti ma di charme». I voli per i dipendenti sono sempre in classe economica, ma è permesso portare con sé familiari e includere il week-end nel viaggio di lavoro, «costa meno che mandare un dirigente in business». In treno, i dipendenti della Salamon viaggiano in seconda classe, e le auto che affittano sono sempre quelle con le tariffe e le ciliondrate più convenienti. Per i pasti non possono superare le cinquantamila lire, ovunque decidano di mangiare.