Cristina Pauly su Il Sole 24 Ore dell’11/3/2001 a pagina XIX., 11 marzo 2001
Il National Maritime Musuem di Greenwich, in Gran Bretagna, ospita fino al 30 settembre una mostra dedicata alle spedizioni al Polo Sud, dall’inizio del XX secolo fino alla prima Guerra mondiale
Il National Maritime Musuem di Greenwich, in Gran Bretagna, ospita fino al 30 settembre una mostra dedicata alle spedizioni al Polo Sud, dall’inizio del XX secolo fino alla prima Guerra mondiale. La mostra si occupa anche dell’alimentazione nelle esplorazioni antartiche del primo ’900, che ha il suo eroe in Adolf Lindstrom, cuoco di bordo (si formò sulle navi dei cacciatori di foche). Lindstrom partecipò alle grandi spedizioni di Amundsen (fu a bordo della Gioja nel passaggio a Nordovest, dal 1903 al 1906, e poi della Fram nel 1911, nel viaggio al Polo Sud). «Sovrappeso, instancabile, eclettico, incline ad alzare il gomito ma sempre di buon umore, Lindstrom si dilettava di zoologia e preparò una collezione ornitologica per il museo di Christiania, come allora si chiamava Oslo. Si alzava tutte le mattine alle 6 per preparare la prima colazione: dolci caldi di grano saraceno, che aveva imparato a fare in Alaska, con marmellata di mirtilli, e pane integrale arricchito di germe di grano con burro e formaggio. Amundsen era un gourmet, e i diari riportano diverse annotazioni sulla cucina di bordo e sulla maestria del cuoco... A pranzo c’erano diverse portate a base di carne di foca fresca o congelata, integrate da carne in scatola alla fine dell’inverno, e a cena bistecca di foca con salsa di mirtilli rossi, pane e formaggio. Ma le qualità umane e la propensione all’accudimento di Lindstrom non erano confinate in cucina. Nel gelo della Baia delle Balene, dove c’era il campo della spedizione al Polo Sud, Amundsen scriveva: "Sa rendere la capanna calda e accogliente"» (Cristina Pauly).