13 marzo 2001
Berretta Maria, di anni 68. Grintosa e seria, caporeparto in una ditta di pulizie, lavorava in un palazzo del ministero delle Finanze a Roma
Berretta Maria, di anni 68. Grintosa e seria, caporeparto in una ditta di pulizie, lavorava in un palazzo del ministero delle Finanze a Roma. Separata da tempo, quattro figli, viveva a San Giorgio di Acilia coi due maschi: Facioni Fabio, camionista, e Facioni Paolo, di anni 37, ex portantino all’ospedale Grassi di Ostia, introverso, vanitoso, da tempo in cura dallo psichiatra e in lite con la madre. Intorno alle 21 di venerdì 5, mentre la Berretta stirava in salotto, prese a urlarle contro. All’apice del battibecco, la colpì con un coltello alla gola e all’addome. Le ficcò in gola un punteruolo, le fracassò con il ferro da stiro la nuca e ne estrasse manciate di cervello. Poi uscì a farsi un giretto. Al terzo piano di una palazzina in cemento giallo circondata da erba incolta, in una delle case popolari a quattro piani di via Molteni, San Giorgio di Acilia.