13 marzo 2001
Moretti Francesca, di anni 29. Viso regolare e capelli castani, originaria di Pesaro, laureata in Psicologia a Urbino
Moretti Francesca, di anni 29. Viso regolare e capelli castani, originaria di Pesaro, laureata in Psicologia a Urbino. Allegra e intraprendente, a Roma dal ’97 per lavorare all’Opera nomadi, viveva in una casa di studenti nel quartiere San Lorenzo. Nell’appartamento con lei, Nistor Mirella, rumena, cameriera in un ristorante di via Veneto, e Stuto Daniela, di anni 26, originaria di Lentini, Siracusa, esile e graziosa, studentessa di Psicologia, baby sitter, depressa e instabile, una storiella con un certo Fabrizio esperto di computer, assai tenera con le amiche. Occupandosi dei bambini rom nel campo Casilino 700, la Moretti s’era innamorata di Halilovic Graziano, di anni 28, rom bosniaco, fascinoso, sposato, sei figli. A febbraio dell’anno scorso avevano deciso d’andare a vivere insieme. Una settimana prima d’uscir di casa, la Moretti prese a soffrire di sciatalgia e si mise a letto. A prendersi cura di lei la Stuto, che nel frattempo era diventata sua affezionata amica. Il 22 febbraio le preparò pure il pranzo: minestra col formaggino e mela. Intorno alle 16 se ne uscì per andare a far compere. Al suo rientro dal lavoro, la Nistor trovò la Moretti boccheggiante, gonfia e livida: morì per avvelenamento intorno alle 19 all’ospedale San Giovanni. Nello stomaco, resti di cristalli al cianuro. Arrestata lunedì scorso con l’accusa di omicidio volontario, la Stuto si dichiarò innocente. [insoluto]