Cristina Pauly su Il Sole 24 Ore dell’11/3/2001 a pagina XIX dell’inserto Cultura., 11 marzo 2001
In Norvegia, la stagione della pesca dei merluzzi, che giungono dal Mare di Barents a deporre le uova, culmina a Svolvaer il 30 e 31 marzo
In Norvegia, la stagione della pesca dei merluzzi, che giungono dal Mare di Barents a deporre le uova, culmina a Svolvaer il 30 e 31 marzo. Appesi a seccare (privi di interiora e senza testa) ad immensi graticci di legno, i merluzzi vengono esportati come stoccafisso in trenta Paesi, primo fra tutti l’Italia: «Ma il "molie", il piatto squisito composto dallo "skrei", il merluzzo fresco, sodo e bianco come la neve, bollito e servito, insieme al suo caviale e al suo fegato, con contorno di patate, si può trovare solo sul posto e solo d’inverno. Il filetto di foca fresco, invece, si mangia solo in agosto e settembre; nel resto dell’anno la carne si consuma affumicata. A Nord del Circolo polare artico la carne di balena si trova sempre: all’aereoporto di Tromso vendono T-shirt con la scritta "Save the Whale - for a Better Dinner". Come il Giappone, la Norvegia si rifiuta di aderire al bando internazionale della pesca alla balena». Tromso è la capitale artica in stile Regency da cui partivano tutte le spedizioni per il Polo Nord prima dell’avvento dell’aereo. «La gente sa intrattenersi, è più aperta e godereccia che nel resto del Paese, e la vita sociale si svolge nei pub e nei ristoranti come l’Arctandria, dove si mangiano solo pesci impagliati dei mari freddi, mostruosi ma squisiti come la rana pescatrice. Ma anche chi ama la carne trova soddisfazione: oltre all’agnello, c’è la renna servita con verdure e mirtilli rossi di montagna» (Cristina Pauly).