Mariarosa Mancuso sul Corriere della Sera del 13/3/2001 a pagina 37., 13 marzo 2001
La scrittrice Silvia Ballestra, trent’anni, quando comincia un libro si trasferisce nelle Marche, dove ha una casa al mare: «Non ci abita nessuno e posso migrare da un tavolo all’altro con il portatile»
La scrittrice Silvia Ballestra, trent’anni, quando comincia un libro si trasferisce nelle Marche, dove ha una casa al mare: «Non ci abita nessuno e posso migrare da un tavolo all’altro con il portatile». Scrive d’abitudine tre ore al giorno, nel pomeriggio, quando il figlio di due anni dorme («ero inorridita dall’idea di scrivere a ore fisse, ma non è poi così male»). Prima di cominciare si fa venire l’ispirazione lavandosi i capelli («lo facevo anche quando studiavo»), di tanto in tanto si alza per qualche lavoro manuale, «come lavare i piatti». Correzioni: «Un delirio, certe pagine le ho riscritte 10 o 15 volte, togliendo e aggiungendo anche quando il romanzo era in bozze». Generi di conforto: caffè oppure tè verde. Quando il libro è finito aspetta il giorno dell’uscita e fa un giro d’ispezione per le librerie, per controllare se è ben esposto.