13 marzo 2001
T. Simone, di anni 17. Corporatura massiccia, torinese, i genitori giostrai. All’alba di martedì, jeans, giubbone nero pesante, rolex e anello d’oro a maglie s’era intrufolato con tre amici suoi in una villetta in fondo alla strada delle Venelle, nella campagna di Casale Marittimo, Pisa
T. Simone, di anni 17. Corporatura massiccia, torinese, i genitori giostrai. All’alba di martedì, jeans, giubbone nero pesante, rolex e anello d’oro a maglie s’era intrufolato con tre amici suoi in una villetta in fondo alla strada delle Venelle, nella campagna di Casale Marittimo, Pisa. Dopo aver visto uscir di casa la proprietaria, Braccialini Sandra, impiegata, s’avvicinò alla porta per scassinarla in pace. Sbucò dal nulla il figlio della Braccialini, Lauria Francesco, di anni 21, studente universitario, qualche lavoretto come giardiniere, prossimo al servizio civile: prima che Simone riuscisse a scavalcare il cancello, gli sparò in testa col fucile da caccia di suo nonno.