Edmondo Dietrich su la Repubblica del 14/3/2001 a pagina 40., 14 marzo 2001
Lo scrittore Robert Ludlum, morto il 13 marzo scorso all’ospedale di Naples, in Florida, all’età di 74 anni, scriveva le sue spy stories esclusivamente a mano, su blocchi di carta gialla, affidandosi alla moglie per tagli e correzioni («è la mia prima lettrice, la mia editing personale»)
Lo scrittore Robert Ludlum, morto il 13 marzo scorso all’ospedale di Naples, in Florida, all’età di 74 anni, scriveva le sue spy stories esclusivamente a mano, su blocchi di carta gialla, affidandosi alla moglie per tagli e correzioni («è la mia prima lettrice, la mia editing personale»). Alla fine tutto passava sul computer della segretaria («Non ho mai capito niente di quell’aggeggio. La mia segretaria a volte dice scherzando: "adesso cancello tutto e ti faccio sparire". Ne sono convinto e allo stesso tempo terrorizzato»). Cinque ore di lavoro al giorno, cominciando dall’alba, nel pomeriggio nuove ricerche e spesso riscrittura. Nessuna traccia di ideologia, perché «liberale come sono, mi va bene un po’ tutto: però odio profondamente e ferocemente il nazismo».