Sul Corriere della Sera del 14/3/2001 a pagina 47., 14 marzo 2001
La storia delle gare olimpiche di atletica è disseminata di false partenze. Nel 1912, ai giochi di Stoccolma, l’americano Ralph Craig ne commise tre di fila, e poi vinse l’oro
La storia delle gare olimpiche di atletica è disseminata di false partenze. Nel 1912, ai giochi di Stoccolma, l’americano Ralph Craig ne commise tre di fila, e poi vinse l’oro. Nella stessa finale dei cento metri se ne verificarono altre quattro. All’epoca non c’erano regole sulle false partenze negli sprint. Un altro americano, Harrison Dillard, conquistò l’oro nei cento metri a Londra nell’edizione del 1948 dopo averne commessa una. La finale dei cento metri dei Giochi Olimpici di Atlanta, nel 1996, fu movimentata da una singolare forma di protesta del britannico Linford Christie (già campione a Barcellonba nel 1992): dopo essere stato squalificato dalla gara per aver commesso due false partenze, rimase in pista impedendo agli altri di disputare la gara, fino a che l’arbitro non gli mostrò un cartellino rosso; a quel punto gettò le scarpette da corsa in un bidone della spazzatura e abbandonò il campo.