Umberto Eco, L’Espresso, n. 44, 1996., 16 marzo 2001
Come è accaduto altre volte, in questa bustina ho voglia di riflettere su un caso che non è più di stretta attualità
Come è accaduto altre volte, in questa bustina ho voglia di riflettere su un caso che non è più di stretta attualità. Le foto di lady Diana che fa la lotta coi cuscini, si fa ammirare in reggiseno e caracolla sul suo amante, erano false. Che un giornale della sera inglese si diletti in simili scoop, mi sembra normale; che per avere lo scoop a tutti i costi non si guardi per il sottile e si possa cadere vittima di pataccari, anche questo è nell’ordine delle cose; che i lettori britannici vadano pazzi per il pettegolezzo (pratica nata, immagino, con l’uomo di Neanderthal), pur di poter fiorire, debba essere nutrito di particolari piccanti. sapere che A commette adulterio con B è naturalmente insufficiente, meglio se si può raccontare che si prendono a staffilate, lei con gli stivaletti a tacco alto, lui con pelle di leopardo. E se poi uno fosse il primo ministro e l’altro un arcivescovo, questo non sarebbe più un pettegolezzo ma una notizia. Tuttavia provo la conturbante sensazione di trovarmi di fronte a una irreversibile decadenza dei costumi. Il "Sun" ha raccontato ai propri lettori, e i lettori hanno letto e guardato con la saliva alla bocca, che lady Diana si prendeva a colpi di guanciale col suo bell’ufficiale, gli si mostrava in indumenti intimi e uno montava in sella all’altra, o viceversa, ma non in senso maliziosamente metaforico, bensì nel pieno significato ippico del termine.