Umberto Eco, L’Espresso, n. 44, 1996., 16 marzo 2001
Ora chiedo a un lettore o a una lettrice normale, che abbiano superato la soglia fatale dell’adulterio: una volta entrati in affettuosa amicizia con un amante degno di questo nome, forse all’acme della passione vi fate il marameo o vi bendate per giocare a mosca cieca? E la lotta con gli origlieri non l’avevate fatta a tempo debito, in un momento di casta gaiezza, con i vostri figli, o in collegio, al campeggio, all’ostello della gioventù, durante gli esercizi spirituali? Vi fareste un amante per giocarvi a scassaquindici, bandiera araba, tombola, Scrabble, o per appartarvi insieme (insieme!) onde spogliare e rivestire Barbie? Vi fate un’amante (regale!) e la guardate in reggiseno? Ma è cosa che neppure un terziario francescano! Vale la pena di spettegolare per sentire raccontare che il tale si porta la sua druda in uno chalet e se la guarda in costume, quando poteva farlo alla piscina comunale?
Ora chiedo a un lettore o a una lettrice normale, che abbiano superato la soglia fatale dell’adulterio: una volta entrati in affettuosa amicizia con un amante degno di questo nome, forse all’acme della passione vi fate il marameo o vi bendate per giocare a mosca cieca? E la lotta con gli origlieri non l’avevate fatta a tempo debito, in un momento di casta gaiezza, con i vostri figli, o in collegio, al campeggio, all’ostello della gioventù, durante gli esercizi spirituali? Vi fareste un amante per giocarvi a scassaquindici, bandiera araba, tombola, Scrabble, o per appartarvi insieme (insieme!) onde spogliare e rivestire Barbie? Vi fate un’amante (regale!) e la guardate in reggiseno? Ma è cosa che neppure un terziario francescano! Vale la pena di spettegolare per sentire raccontare che il tale si porta la sua druda in uno chalet e se la guarda in costume, quando poteva farlo alla piscina comunale?