Matteo Collura, Corriere della Sera, 26/02/2001., 26 febbraio 2001
Abitudine dei barbieri, nel dopoguerra, di donare ai clienti minuscoli calendari da nascondere nel portafogli, avvolti in una bustina infiocchettata, tutti profumati di «una fragranza morbida, insinuante, sontuosa e misteriosa» come le fanciulle discinte e sorridenti disegnate su ogni foglio
Abitudine dei barbieri, nel dopoguerra, di donare ai clienti minuscoli calendari da nascondere nel portafogli, avvolti in una bustina infiocchettata, tutti profumati di «una fragranza morbida, insinuante, sontuosa e misteriosa» come le fanciulle discinte e sorridenti disegnate su ogni foglio. Il barbiere porgeva «l’ambita strennina» con un «sorrisetto allusivo», il cliente, «fresco di acqua di colonia e di borotalco, assaporava il piacere di quando, svoltato l’angolo, avrebbe sfogliato quelle paginette, ogni mese un piccolo tuffo al cuore».