Renato Ferraro, Corriere della Sera, 18/03/2001, pag. 13., 18 marzo 2001
GASDOTTI, ELETTRODOTTI
L’estrazione di petrolio, 150 mila tonnellate, non basta e la Cina sta importando greggio al ritmo di 1,4 milioni di barili al giorno. Sono invece sfruttabili grosse riserve di gas sotto i bacini del Tarim e del Qaidam, nei deserti dell’Ovest. Dal Tarim un gasdotto di 4 mila chilometri porterà 20 miliardi di metri cubi di gas l’anno fino alla regione di Shanghai. Un più breve gasdotto invece collegherà le riserve dello Shaanxi a Pechino, e un terzo in tre sezioni rifornirà dal Qaidam le province centrali. Costo complessivo 7-8 miliardi di dollari. Si aggiunge un oleodotto di 1.250 chilometri dalle raffinerie di Lanzhou al Sichuan, assetato di carburanti. Con la Russia poi verrà costruito un gasdotto di oltre 5 mila chilometri, da Irkutsk in Siberia fino alla penisola dello Shandong. Trasferirà 30 miliardi di metri cubi di gas, per un terzo destinati alla Sud Corea. Dalle centrali idroelettriche attive o in costruzione all’ovest e nel centro del Paese altra energia sarà trasferita lungo tre nuovi elettrodotti verso i poli industriali di Pechino, Tianjin, Shanghai, Canton. Questi tre nuovi rami verranno uniti a quelli in funzione. Costo: 30 miliardi di dollari.