Cecilia Gatto Trocchi su Salute di Repubblica del 15/3/2001 a pagina 43., 15 marzo 2001
Nella Bibbia sono nominate le virtù curative delle erbe. Qualche esempio: l’issopo serviva per pulire i lebbrosi e, bruciato, era utilizzato nei riti di purificazione
Nella Bibbia sono nominate le virtù curative delle erbe. Qualche esempio: l’issopo serviva per pulire i lebbrosi e, bruciato, era utilizzato nei riti di purificazione. Durante la Pasqua si mangiavano le ”erbe amare”: dente di leone (depurante per fegato, stomaco e intestino), l’acetosella (contro lo scorbuto), la cicoria (lassativa ma anche sedativa della tosse se messa in infusione con corteccia d’olmo e miele), la lattuga (rinfresca, fa dormire e fa aumentare il latte alle puerpere). Il succo delle bacche di ginepro era consigliato contro il morso delle vipere; farcire una tortora con sette bacche di ginepro, tre di alloro, un pizzico di cannella facilita il parto. L’assenzio annulla temporaneamente gli effetti dell’ubriachezza e cura i vermi intestinali. Il cinnamomo rende l’alito profumato. L’acqua distillata del nardo serve contro le emicranie, mentre in decotto con marrubbio, cannella, finocchio e asparago va somministrata contro l’epilessia. Zafferano contro la dismenorrea, aloe nel trattamento di ragadi, piaghe, screpolature, eczemi. L’incenso è utile nelle affezioni delle vie respiratorie, per i dolori artritici e contro la tristezza. La mirra, unita all’olio d’oliva e al latte d’asina, è un ottimo rimedio contro le rughe e le macchie delle pelle. La menta cura i disturbi gastrointestinali, disinfetta il cavo orale, disseta, aiuta la digestione e rinvigorisce la mente (da cui prende il nome) ed è consigliata contro le emicranie, le cefalee e le nevralgie.