la Repubblica del 20/3/2001 a pagina 48., 20 marzo 2001
All’epoca di "Amarcord", Federico Fellini scrisse una lettera a Giuliano Geleng per spiegare come voleva il manifesto per il lancio del film
All’epoca di "Amarcord", Federico Fellini scrisse una lettera a Giuliano Geleng per spiegare come voleva il manifesto per il lancio del film. Nella missiva (scritta dal regista con l’inseparabile Lettera 22, a spazio due e con correzioni a penna) si legge: «Caro Giuliano, mi dicono che ieri sera c’eri anche tu alla proiezione e che il film ti è piaciuto molto. E’ ovvio che la cosa mi lascia completamente indifferente. Dimentica che hai visto il film e dimentica che ti è piaciuto. Pensa piuttosto che l’uscita di Amarcord è prevista tra un mese e si tratta quindi di farci venire qualche ideina per il manifesto, perché i bozzetti che mi ha presentato la società distributrice sono da mandato di cattura per il presidente e per il capo dell’ufficio stampa... Il manifesto dovrebbe a colpo d’occhio sprigionare la lietezza squillante di una cartolina natalizia, o meglio pasquale; il colore dovrebbe essere netto, lucido, sonoro, insisto sulla sonorità; dal manifesto dovrebbe uscir fuori una specie di scampanio, di voci, di grida e aria e luce e vento. Non spaventarti... Tutti i personaggi del film dovrebbero come affacciarsi dal manifesto... Ultima cosa, questa davvero seria: non sarai pagato, ma in compenso tra un mese tutto deve essere pronto. Conto su di te, chissà perché...».