Roberto Buonavoglia sul Corriere della Sera del 20/3/2001 a pagina 19., 20 marzo 2001
Il paleontologo tedesco Alexander Vagenzommer, con i suoi amici Vincenzo Savino e Giovanni Russo, stavano cercando fossili di conchiglie sui massi della barriera di difesa del porto di Mattinata, nel foggiano, quando hanno trovato tredici impronte di dinosauro
Il paleontologo tedesco Alexander Vagenzommer, con i suoi amici Vincenzo Savino e Giovanni Russo, stavano cercando fossili di conchiglie sui massi della barriera di difesa del porto di Mattinata, nel foggiano, quando hanno trovato tredici impronte di dinosauro. L’orma più nitida è una zampa con quattro dita rivolte in avanti, mentre le altre dodici hanno tre dita in avanti e una dietro, come le zampe di gallina. Si rafforza la tesi che vuole che il Sud d’Italia fosse un promontorio dell’Africa Settentrionale (dove sono state trovate impronte corrispondenti a quelle del Gargano), e non una serie di piccole isole, come si è sostenuto per anni, perché esse non avrebbero garantito il cibo sufficiente per rettili grandi come l’iguanodonte, pesante cinque tonnellate, lungo nove metri e alto cinque. Umberto Nicosia, direttore del museo di Paleontologia dell’università La Sapienza di Roma, inizierà i rilievi per scoprire l’età dei massi e la loro provenienza, per capire se nelle cave da dove sono estratti esistono altre impronte. Due anni fa, in una cava di Altamura (Bari) sono state scoperte 30 mila impronte di dinosauri risalenti e 65 - 70 milioni di anni fa.