Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  marzo 21 Mercoledì calendario

«Manganelli era un timido, un complessato della madonna. Il mio rapporto con lui era unico, non facevamo assolutamente niente

«Manganelli era un timido, un complessato della madonna. Il mio rapporto con lui era unico, non facevamo assolutamente niente. A volte ci guardavamo per delle ore in una stanza d’albergo. Vedevo in lui una madonna un po’ grassa, ma piena di grazia. Era pingue e materno. Ma il suo linguaggio amoroso era limitatissimo. Però aveva bellissimi occhi azzurri». «Lui è diventato scrittore quando l’ho lasciato. Credo che il dolore lo abbia spaccato in due e da quella ferita è fuoriuscita la scrittura» (Alda Merini a proposito di Giorgio Manganelli).