Antonio Gnoli su la Repubblica del 21/3/2001 a pagina 41., 21 marzo 2001
«Manganelli era un timido, un complessato della madonna. Il mio rapporto con lui era unico, non facevamo assolutamente niente
«Manganelli era un timido, un complessato della madonna. Il mio rapporto con lui era unico, non facevamo assolutamente niente. A volte ci guardavamo per delle ore in una stanza d’albergo. Vedevo in lui una madonna un po’ grassa, ma piena di grazia. Era pingue e materno. Ma il suo linguaggio amoroso era limitatissimo. Però aveva bellissimi occhi azzurri». «Lui è diventato scrittore quando l’ho lasciato. Credo che il dolore lo abbia spaccato in due e da quella ferita è fuoriuscita la scrittura» (Alda Merini a proposito di Giorgio Manganelli).