Stenio Solinas su Il Giornale del 21/3/2001 a pagina 33., 21 marzo 2001
A vent’anni dalla morte del letterato francese Paul Morand (1888-1976), Gallimard pubblica le sue memorie, il «Journal Inutile», raccolta di riflessioni sulla politica, la letteratura, le donne
A vent’anni dalla morte del letterato francese Paul Morand (1888-1976), Gallimard pubblica le sue memorie, il «Journal Inutile», raccolta di riflessioni sulla politica, la letteratura, le donne. A proposito dei romanzi d’amore Morand scrive: «Che barba i romanzi d’amore: si perde tempo su una perdita di tempo. Il dolore degli altri spesso mi intenerisce, sempre mi annoia». Nonostante l’amicizia con Proust, Morand si definiva «un convinto antisemita»: «Per i pederasti, come per gli ebrei, conosciuto uno, conosciuti tutti». Detestava le donne, pur avendo avuto molte amanti: «Nella mia giovinezza la donna era una questione di pelle, oggi è solo di carne. Ho conosciuto donne possedute, altre possedenti, ma tutte possessive. Il sesso femminile è una bocca verticale, con denti ben più terribili dell’altra». Si sposò una sola volta, con la principessa Hélene Souzo: «Lei odiava la plebe, la miseria, i lavori manuali: non per aridità di cuore, nessuno lo aveva più caldo, ma per educazione, tradizione. Ha visto sempre grande». Politicamente schierato a destra, sui contestatori del ’68 scrive: «Ho a lungo riflettuto sull’attrazione esercitata su di me dai contestatori. Il mio punto in comune con loro è la pigrizia. Divertirsi! Ogni rivolta comincia con l’ubriacatura e la soddisfazione fisica». Si definiva un «debole, un accidioso, un vinto»: «Se si rileggeranno queste note si vedrà la mancanza di stile, la negligenza, gli errori. Appena il bagliore di un’idea e subito passo ad altro... o a niente: fretta e pigrizia».