Voltaire, ìDizionario filosoficoî, Mondadori., 21 marzo 2001
«Prima dell’editto di Costantino (312) ci si scagliò contro i Cristiani solo perché essi cominciavano a comporre una specie di stato nello stato
«Prima dell’editto di Costantino (312) ci si scagliò contro i Cristiani solo perché essi cominciavano a comporre una specie di stato nello stato. I Romani permettevano tutti i culti, persino quello degli Ebrei e degli Egizi, che pure avevano il loro disprezzo. Roma li tollerava perché Ebrei ed Egizi non cecavano di distruggere l’antica religione dell’Impero, non correvano per terra e per mare allo scopo di fare dei proseliti: pensavano solo a guadagnar denaro. Ma è incontestabile che i Cristiani volevano che la loro religione fosse la dominante. Gli Ebrei non volevano che la statua di Giove fosse a Gerusalemme, ma i Cristiani non volevano che stesse neppure in Campidoglio. La loro opinione era che tutta la terra deve essere cristiana: essi erano dunque necessariamente nemici di tutta la terra, fino a che non riuscirono a convertirla». (Voltaire)