Alberto Custodero su la Repubblica del 19/3/2001 a pagina 9; la Repubblica del 20/3/2001 a pagina 25., 19 marzo 2001
Secondo Massimo Introvigne, direttore del Cesnur (un centro studi dedicato alle nuove religioni), chi ha trafugato la salma di Enrico Cuccia poteva essere spinto da interessi esoterici: «Il collegamento potrebbe essere il libro di Maurizio Blondet, inviato di Avvenire, che, nel ’94, denunciò l’esistenza di un ambiente iniziatico di alto bordo il cui epicentro sarebbe stato la casa editrice Adelphi, ’"accusata" di proporre tematiche affini allo gnosticismo
Secondo Massimo Introvigne, direttore del Cesnur (un centro studi dedicato alle nuove religioni), chi ha trafugato la salma di Enrico Cuccia poteva essere spinto da interessi esoterici: «Il collegamento potrebbe essere il libro di Maurizio Blondet, inviato di Avvenire, che, nel ’94, denunciò l’esistenza di un ambiente iniziatico di alto bordo il cui epicentro sarebbe stato la casa editrice Adelphi, ’"accusata" di proporre tematiche affini allo gnosticismo. L’autore ipotizzò che di quell’ambiente facesse parte, senza esserne affiliato, anche Cuccia, ma non solo... Si ipotizzava che Cuccia, allora vivente, stesse preparando il suo futuro sepolcro denso di simboli esoterici a Chiaravalle, città nella quale sorge una delle tre abbazie costruite in Italia dai monaci cistercensi di Clairvaux. Non dimentichiamo che il loro fondatore, San Bernardo di Chiaravalle, ebbe un ruolo fondamentale nei confronti dell’Ordine dei Templari». In particolare, secondo Maurizio Blondet, Cuccia era legato alla setta Frankista, i cui adepti credono di essere già appartenenti al regno di Dio. Blondet: «Il primo responsabile della Banca commerciale, Giuseppe Toeplitz, era un polacco frankista ed anche i principali membri della Banca Lazard, di cui Cuccia era fiduciario, lo erano... C’è una sorta di filo rosso e Cuccia non poteva far parte di certi ambienti senza entrare in contatto con la setta». A confermare il legame di Cuccia con l’esoterismo sarebbe, secondo Blondet, «Il fatto che facesse la comunione ogni mattina senza mai avere avuto un confessore, o quel suo appuntamento fisso all’Abbazia di Chiaravalle dove è sepolta l’eretica del 1300 Guglielmina la boema che sosteneva che Dio fosse femmina». Introvigne sostiene che la tesi ardita del libro possa aver suscitato qualche curiosità: «Va detto che l’ambiente esoterico è composto da persone sempre alla ricerca di segreti che si immaginano siano custoditi nei posti più introvabili. Come, ad esempio, la tomba di Meida».