Sergio Romano, Epoca, n. 34, 1996., 26 marzo 2001
Grozny, 1500 chilometri da Mosca, in pieno Caucaso. Dopo la presa di potere del ribelle Dudaev (1991) la Cecenia in pochi mesi «divenne un importante centro per i traffici illegali della nuova Russia
Grozny, 1500 chilometri da Mosca, in pieno Caucaso. Dopo la presa di potere del ribelle Dudaev (1991) la Cecenia in pochi mesi «divenne un importante centro per i traffici illegali della nuova Russia. Secondo Stephen Handleman, la droga e le armi erano il principale "giro di affari" della comunità cecena a Mosca dove i "ceceni sono proprietari di cinquecento appartamenti, di circa 140 business e di una mezza dozzina di alberghi". Benché nessuno abbia potuto dimostrare l’esistenza di un legame fra tali organizzazioni e il governo di Grozny, vi è ragione di pensare che corra fra loro un rapporto di reciproca dipendenza é [...] La Cecenia non è soltanto una "marca strategica" alle pendici della grande catena di montagne che separa la Russia dalle repubbliche caucasiche. E’ uno dei più grandi snodi petroliferi del mondo. Dopo la scoperta degli straordinari giacimenti del Caspio occorre ora concordare il tracciato degli oleodotti e dei gasdotti che trasporteranno il gas e il petrolio della regione verso i mercati dell’Occidente; ed è la Cecenia il territorio "russo" più adatto allo scopo. Nessun governo a Mosca può permettersi di consegnare al capo di un clan ceceno la chiave di uno dei maggiori rubinetti petroliferi del mondo».