Ansa del 15/3/2001., 15 marzo 2001
Non dobbiamo guardarci solo dalla vita sedentaria per la salute delle vene. Anche il cambiamento del clima mette la nostra circolazione a dura prova
Non dobbiamo guardarci solo dalla vita sedentaria per la salute delle vene. Anche il cambiamento del clima mette la nostra circolazione a dura prova. il verdetto del Collegio italiano di flebologia, che si è riunito a metà marzo a Roma. Secondo gli studiosi i principali fattori di rischi per le vene sono la mancanza di movimento, gli spostamenti fatti quasi sempre in moto o in automobile e il sovrappeso". "Ma a tutto questo - ha sottolineato il professor Claudio Allegra, presidente dei flebologi - dobbiamo aggiungere il clima caldo umido". Stando a un’indagine Istat, tra gli italiani che si sono rivolti a strutture ospedaliere per problemi di vene (dai capillari alle vene varicose fino alla trombosi) il 13% soffre della forma cronica evolutiva (la più grave), il 17% sono donne, il 9 uomini. L’età più a rischio è quella tra i 40 e i 50 anni, anche se si sta abbassando l’età di chi accusa i primi disturbi. La malattia è più diffusa al centro e al sud rispetto che al nord, le categorie più a rischio sono fornai, tassisti, impiegati agli sportelli pubblici e i ragazzi che fanno troppa palestra (tra gli uomini) e casalinghe, parrucchiere e commesse (tra le donne).