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 2001  marzo 26 Lunedì calendario

Rio De Janeiro, 161 quartieri, 6 milioni di abitanti, chiamata "maravilhosa" dai brasiliani per via delle sue bellezze naturali, è la prima metropoli alla quale l’Onu ha applicato il suo Human Development Index (Hdi), indice dello sviluppo umano

Rio De Janeiro, 161 quartieri, 6 milioni di abitanti, chiamata "maravilhosa" dai brasiliani per via delle sue bellezze naturali, è la prima metropoli alla quale l’Onu ha applicato il suo Human Development Index (Hdi), indice dello sviluppo umano. Risultato: l’ex capitale del Brasile è una delle città più diseguali e piena di contrasti del mondo, al punto da racchiudere in poche decine di chilometri condizioni di vita per trovare le quali occorrerebbe girare la Terra intera. I due quartieri che meglio esprimono questi contrasti sono Lagoa e Acari. Il primo, a due passi dalla spiaggia di Ipanema, ha un indice Onu pari a 0,902, appena superiore all’Italia. L’altro, con indice 0,558, è una via di mezzo tra Guinea Equatoriale e Zimbabwe. A Lagoa il tasso di analfabetismo è del 2,2 per cento, la speranza di vita di 72,5 anni, la scolarità media di 12 anni. Ad Acari è difficile superare i 56 anni, non sa leggere e scrivere il 16 per cento della popolazione, i bambini vanno a scuola, in media, meno di quattro anni. Il reddito medio è venti volte inferiore. Secondo i ricercatori, all’attuale tasso di sviluppo il quartiere più povero potrebbe raggiungere lo standard del più ricco in 96 anni. Diversamente da quanto si possa pensare non è tanto la miseria a far precipitare ampie zone della città nel Terzo mondo (Rio De Janeiro ha la quasi totalità di case in mattoni, con luce e acqua; il luogo comune di centinaia di migliaia di bambini in strada, i "meninos da rua", è falso; e così via). Quello che fa davvero la differenza sono i fattori che l’Onu giudica essenziali oltre il denaro: scolarità, sanità, aspettativa di vita.