Paola Rocco, 26 marzo 2001
"Eppure, da tempo, la satira svolge un ruolo di supplenza che le è improprio. Antonio Ricci sostiene che il Gabibbo è il giornalista più attendibile della tv italiana, le ”Iene” sono indicate come modello di giornalismo e di coraggio, a ”Blob” è assegnato un compito di controinformazione
"Eppure, da tempo, la satira svolge un ruolo di supplenza che le è improprio. Antonio Ricci sostiene che il Gabibbo è il giornalista più attendibile della tv italiana, le ”Iene” sono indicate come modello di giornalismo e di coraggio, a ”Blob” è assegnato un compito di controinformazione. E proprio Luttazzi, ai tempi di ”Mai dire gol”, vestiva i panni del conduttore di ”Tabloid”: ”L’edizione del tg andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali”. E’ proprio un problema di capacità mentali: siccome alcuni giornalisti televisivi hanno deciso di fare i comici, ai comici non è parso vero di fare i giornalisti. Ma, fatalmente, col cappello del buffone non si può andare tanto per il sottile: a volte, come in questo caso, si colpisce a destra e si fa male a sinistra. E poi scopo della satira sono i difetti e non i delitti, ai quali provvede (o dovrebbe provvedere) il codice. Il bersaglio della frustata non dev’essere questo o quel sistema politico, ma il meccanismo di tutti i sistemi autoritari; non dev’essere questa o quella assurdità, ma l’assurdità stessa di certe situazioni" (Aldo Grasso).