Paola Rocco, 26 marzo 2001
"Nel periodo elisabettiano, una gran parte di autori di fama, compreso Shakespeare, non riuscirono a terminare i propri giorni stesi nel letto
"Nel periodo elisabettiano, una gran parte di autori di fama, compreso Shakespeare, non riuscirono a terminare i propri giorni stesi nel letto. In gran quantità trascorsero gli anni migliori della propria carriera in carcere. Alcuni, come Marlowe, furono spacciati con una sciabolata che gli spalancò la testa come un’anguria; un altro finì impiccato e bruciato, Philip Massinger che, grazie alle sue continue ingerenze nella politica dei suoi giorni, si ritrovava ad uscire e rientrare in galera come una trottola ubriaca e, dopo la messa in scena di ”Eastward Ho”, si trasferì quasi definitivamente in carcere. Così John Marston e Beaumont e Fletcher che si trovarono con il teatro bruciato dalla congrega dei mercanti della City di Londra, che non sopportava di essere sfottuta impunemente" (Dario Fo).