Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  marzo 26 Lunedì calendario

Lettera di Arrigo Petacco a Indro Montanelli: «Visto che nella tua "stanza" si parla spesso della tua avventura abissina, di cui tu condanni "la sarabanda finale di retorica e indulgenze" (promozioni, decorazioni ecc

Lettera di Arrigo Petacco a Indro Montanelli: «Visto che nella tua "stanza" si parla spesso della tua avventura abissina, di cui tu condanni "la sarabanda finale di retorica e indulgenze" (promozioni, decorazioni ecc.) vorrei ricordarti una canzonaccia che cantavano i legionari per poi farti una domanda. La canzone è questa: "Quando la pugna diventa spugnetta ogni gerarca a partire s’affretta. / Per ogni minimo stormir di vento chiedono e ottengono medaglia d’argento. / Solo a Starace, di tutti il più st.nzo, gli hanno dato quella di bronzo". La domanda è questa: la cantavi anche tu o hai ricevuto la medaglia?». Risposta: «I versi erano di Paolo Monelli. Ma io l’imparai solo dopo la presa di Addis Abeba, perché noi delle truppe indigene eravamo esclusi da questi ludi. Me li recitò il nostro Comandante, Generale Pirzio-Biroli, quando andai a congedarmi da lui. Fissando il mio spoglio petto, mi disse: "Ma come! Con tutto quello che abbiamo fatto, tu nemmeno un bronzino?". E me ne fece assegnare uno, a titolo di non ricordo quale prodezza».