27 marzo 2001
In Francia è quasi raddoppiata, rispetto alle precedenti amministrative, la presenza femminile in municipio: 38 mila donne, tra le quali 44 sindaci di Comuni con più di quindicimila abitanti e cinque sindaci delle principali città della Francia, ad esempio Martin Aubry ("la signora 35 ore") a Lilla e Fabien Keller a Strasburgo
In Francia è quasi raddoppiata, rispetto alle precedenti amministrative, la presenza femminile in municipio: 38 mila donne, tra le quali 44 sindaci di Comuni con più di quindicimila abitanti e cinque sindaci delle principali città della Francia, ad esempio Martin Aubry ("la signora 35 ore") a Lilla e Fabien Keller a Strasburgo. Le norme sulla parità in politica le aveva volute Jospin, eppure sono state elette soprattutto donne della destra (che si era opposta alla legge) mentre alcune donne famose della sinistra sono state battute. E nessuna donna dei verdi, il partito più femminista, guiderà le 35 municipalità conquistate. Sebbene un sondaggio abbia rivelato di recente che molti gradirebbero come presidente della Repubblica una signora, la Francia resta fra le società più maschiliste d’Europa: è all’ultimo posto per la percentuale di parlamentari femmine (8,7 per cento contro il 33,3 per cento della Germania e il 20,6 per cento della media europea); nell’industria, le donne guadagnano in media il venti per cento in meno dei maschi e, fra le prime duecento società del paese, le donne occupano solo il cinque per cento dei posti di consigliere d’amministrazione. Maschilista anche lo Stato: 5 prefetti su 109; 27 su 183 direttori d’amministrazione. Nella magistratura è vero che le donne sono il 50 per cento dell’organico, ma è altrettanto vero che solo il 14 per cento occupa i gradi alti.