Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  marzo 28 Mercoledì calendario

«Vincent Van Gogh avrebbe voluto dipingere Gesù Cristo, santi e angeli ma, essendone sconvolto, ripiegò su cianfrusaglie, scarpe ritte, vecchie pipe, seggiole dove si raggrumava tutto il dolore e l’amore degli esseri umani; voleva: ”elevare l’oggetto a quello stato di eternità che un tempo era contraddistinto dall’aureola”

«Vincent Van Gogh avrebbe voluto dipingere Gesù Cristo, santi e angeli ma, essendone sconvolto, ripiegò su cianfrusaglie, scarpe ritte, vecchie pipe, seggiole dove si raggrumava tutto il dolore e l’amore degli esseri umani; voleva: ”elevare l’oggetto a quello stato di eternità che un tempo era contraddistinto dall’aureola”. In Van Gogh l’umile rottame ha la sua gloria, non è più solo dettaglio marginale: ci ipnotizza, ci seduce per l’evocazione di qualcosa di più forte del tempo divoratore». (Antonio Socci)