Daria Egidi. la Repubblica, 28 marzo 2001
«Quando descrivo una scena, la catturo con l’occhio mobile della cinepresa piuttosto che con quello del fotografo, che la lascia congelata
«Quando descrivo una scena, la catturo con l’occhio mobile della cinepresa piuttosto che con quello del fotografo, che la lascia congelata. Penso che il cinema mi abbia influenzato proprio in questo terreno. Scrittori come Walter Scott e i vittoriani sono stati influenzati dalla pittura e hanno costruito i loro sfondi come se fossero statici e provenissero dalle mani di Constable. Io lavoro con la cinepresa, seguendo i miei personaggi nei loro movimenti» (lo scrittore Graham Greene).