Su il manifesto del 28/03/01 a pagina 4., 28 marzo 2001
«L’astenersi dalla votazione senza motivo sembra almeno peccato veniale, se il candidato buono ha un controcandidato meno idoneo
«L’astenersi dalla votazione senza motivo sembra almeno peccato veniale, se il candidato buono ha un controcandidato meno idoneo. Può essere grave, qualora con l’astensione si favorisca l’elezione di un candidato cattivo, soprattutto in determinate circostanze politiche. A un candidato cattivo si può dare il voto solo quando ciò sia necessario per evitare l’elezione di un candidato peggiore; però, con opportuna dichiarazione, si deve indicare, nel caso, il motivo di questo modo di agire» (Eriberto Jone, "Compendio di Teologia Morale").