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 2001  marzo 29 Giovedì calendario

L’ultimo successo editoriale di Susanna Tamaro, "Rispondimi" (edito dalla Rizzoli), sarebbe stato copiato da un altro libro, "La Dea dei baci" (Baldini & Castoldi), scritto da una sua ex amica, Ippolita Avalli, e pubblicato quattro anni fa

L’ultimo successo editoriale di Susanna Tamaro, "Rispondimi" (edito dalla Rizzoli), sarebbe stato copiato da un altro libro, "La Dea dei baci" (Baldini & Castoldi), scritto da una sua ex amica, Ippolita Avalli, e pubblicato quattro anni fa. La Avalli ha denunciato per plagio Susanna Tamaro: se il 3 maggio prossimo il Tribunale civile di Milano le darà ragione, "Rispondimi" verrà sequestrato e l’autrice rischierà una denuncia da parte della stessa Rizzoli. Ippolita Avalli: «Il tradimento di un amico è imperdonabile». «Il plagio è plateale. E’ impossibile che né lei né la sua editor né la sua agente, tutte persone che conoscono benissimo sia me sia il mio libro, non se ne siano rese conto». «Mi ha telefonato una lettrice dopo aver visto, sul "Corriere", l’anteprima di "Rispondimi". "La Tamaro ti ha copiato", mi ha detto. Io, lì per lì, non l’ho presa sul serio. Avevo mio figlio in ospedale, non avevo la testa per nient’altro. Ma poi mi hanno telefonato altri lettori. Alla fine ho preso "Rispondimi" e... non riuscivo a crederci. Era la stessa storia che io avevo raccontato in "La dea dei baci". E tutte quelle somiglianze stilistiche! Le stesse frasi, lo stesso uso delle onomatopee». «Il finale ricalca esattamente la mia vita. Nel libro di Susanna nasce un figlio ed è il figlio che io ho davvero avuto dopo la fuga in bicicletta raccontata in entrambi i libri». La difesa di Susanna Tamaro: «Dovrei giustificarmi perché il mio mondo somiglia a quello di qualcun altro? Ma allora tutta la cultura sarebbe plagio! Il romanzo di Ippolita l’ho letto quattro anni fa, mi è anche piaciuto molto, anche se ormai non lo ricordo neanche più tanto bene...». «Ippolita è sempre stata una donna sola, e con un disperato bisogno di successo. Ha avuto una vita difficilissima, ha usato alcol, droghe...». «A questo punto, però, devo fare un’imbarazzante confessione. Io ho sempre copiato. Ho saccheggiato a piene mani da Sant’Agostino, da Montaigne, da Pascal, da Murasaki, da Kafka, da Leopardi, da Montale...». «Che cosa vuol dire scrivere un libro? Prima di ogni altra cosa vuol dire aver letto moltissimi libri. Averli letti, amati, interiorizzati, ricordati e assimilati, amalgamandoli alle intuizioni personali...». «Presto dovrò andare da un giudice a dire perché ho scritto ”baffi spioventi’, perché ho fatto andare la mia protagonista in bicicletta, per quali ragioni mi sono permessa di ambientare un libro nella nebbiosa pianura friulana quando già esisteva un libro ambientato nella nebbiosa pianura lombarda...». «Non so che cosa dirò al giudice, ma so come scriverò il prossimo libro. Lo scriverò con ansia e terrore». «Se la letteratura deve essere questa, io ho anche finito di scrivere. Pardon, di copiare». Susanna Tamaro chiederà un risarcimento di tre miliardi alla Avalli e «a chi collabora con lei a infangare la mia dignità di scrittrice».