Carlo Fruttero e Franco Lucentini su La Stampa del 4/4/2001 a pagina 1., 4 aprile 2001
«Non potrebbe fregarmene di meno. La frase circola da qualche anno, si diffonde, piace. Molti la ritengono tradotta dal romanesco e a Roma stessa c’è chi la crede un’invenzione del genio locale, proverbialmente incline all’indifferenza cinica, spudorata, plebea verso tutto e tutti, vedi il grande Belli
«Non potrebbe fregarmene di meno. La frase circola da qualche anno, si diffonde, piace. Molti la ritengono tradotta dal romanesco e a Roma stessa c’è chi la crede un’invenzione del genio locale, proverbialmente incline all’indifferenza cinica, spudorata, plebea verso tutto e tutti, vedi il grande Belli. Ma il Belli non c’entra niente, la plebe nemmeno. La frase è di origine inglese («I couldn’t care less») e risale agli ambienti di Cambridge negli Anni Venti, fu chissà quante volte pronunciata da quei massimi maestri di snobismo insediati nel quartiere londinese di Bloomsbury, potrebbe essere stata coniata da Virginia Woolf» (Carlo Fruttero e Franco Lucentini).