Mimmo Cndito, La Stampa, 31/11/1996; Liberazione, 02/11/1996., 7 aprile 2001
Aggiungiamo quest’altra considerazione: al Ruanda interessa quella zona dello Zaire orientale dove stanno i suoi amici Watussi (i Banyamulenge), zona a sua volta ricchissima, dove c’è oro e manganese, campi fertilissimi, acque molto pescose (il Tanganica)
Aggiungiamo quest’altra considerazione: al Ruanda interessa quella zona dello Zaire orientale dove stanno i suoi amici Watussi (i Banyamulenge), zona a sua volta ricchissima, dove c’è oro e manganese, campi fertilissimi, acque molto pescose (il Tanganica). Nella guerra tra Ruanda e Zaire, lo Zaire non ha speranza. Gli eserciti dei due paesi sono della stessa consistenza (50 mila uomini), ma il fronte che dovrebbero difendere gli zairesi è enormemente più vasto, circondando un territorio di due milioni e 200 mila chilometri quadrati. Il Ruanda è novanta volte più piccolo. Al conflitto guardano con interesse, ma restando nell’ombra, francesi, belgi, americani, italiani, perfino cinesi. «Sono nuove zone di influenza da disegnare, alleanze da riscrivere, concorrenze da spingere via. Pare proprio l’Africa di mezzo secolo fa. Per la prima volta, però, si rimettono in discussione le frontiere coloniali, quelle che Berlino aveva disegnato nel 1885» (Mimmo Càndito). Franz Falon:«Se l’Africa è una pistola puntata, lo Zaire è il suo grilletto».