Roberto Calasso, "La letteratura e gli di", Adelphi., 7 aprile 2001
«La letteratura non è mai cosa di un soggetto singolo. Gli attori sono per lo meno tre: la mano che scrive, la voce che parla, il dio che sorveglia e impone
«La letteratura non è mai cosa di un soggetto singolo. Gli attori sono per lo meno tre: la mano che scrive, la voce che parla, il dio che sorveglia e impone. Il loro aspetto non è molto diverso: tutti e tre giovani, dalla capigliatura folta e serpentina. Facilmente potrebbero essere presi per tre apparizioni della stessa persona. Ma non è questo il punto. Il punto è la divisione in tre esseri autosufficienti. Potremmo chiamarli l’Io, il Sé e il Divino. Fra quei tre esseri avviene un continuo processo di triangolazione. Ogni frase, ogni forma sono variazioni all’interno di quel campo di forze. Da ciò l’ambiguità della letteratura».