Roberta Mercuri su Ciaoweb; Claudia Di Giorgio su Gli Album de la Repubblica del 04/04/01 a pagina 9, 4 aprile 2001
Aldous Huxley, nel ”Mondo nuovo” (1932) profetizza i rivoluzionari esperimenti genetici degli ultimi tempi, mentre George Orwell, in ”1984” (del 1948) descrive un mondo in cui gli uomini possono essere spiati ovunque, in ogni momento
Aldous Huxley, nel ”Mondo nuovo” (1932) profetizza i rivoluzionari esperimenti genetici degli ultimi tempi, mentre George Orwell, in ”1984” (del 1948) descrive un mondo in cui gli uomini possono essere spiati ovunque, in ogni momento. William Gibson è considerato uno dei padri del cyberpunk e inventore del termine cyberspazio: il protagonista del suo libro ”Neuromante” (1984) è un ”cow boy” della rete che ruba programmi informatici, come fanno gli attuali hacker. La ”riproducibilità tecnica” di tutto, compresi gli esseri umani, e le metropoli di oggi piene di intrecci culturali, palazzi e computer, erano nella fantasia di Philip K. Dick già negli anni Settanta: tra i suoi libri c’è il ”Cacciatore di androidi” (1968) che ha ispirato il film di Ridley Scott ”Blade Runner”. Lo scrittore Ray Bradbury, oltre ad aver immaginato una televisione piena di brutte notizie, nel romanzo ”Fahrenheit 451” è stato capace di ”vedere” la radio walkman quarantotto anni fa. Quindici anni fa i giapponesi si presentarono nel suo ufficio con un walkman e lo misero al suo orecchio dicendogli tutti contenti: ”Fahrenheit 451, Fahrenheit 451!”: avevano letto il romanzo e avevano inventato la radio con le cuffiette. Giulio Verne non solo intuì la possibilità dell’uomo di volare fino alla luna, ma immaginò moltissime delle invenzioni moderne. Nel libro ”Parigi nel XX secolo” (1863), ci sono metropolitane, automobili e computer, descritti come macchine della grandezza di un armadio, usate dalle banche o dalle grandi società per fare i calcoli più complessi (Verne ambienta il suo romanzo nel 1960, quando i computer erano molto più grandi di adesso). Non solo: nella ”Parigi nel XX secolo” ci sono persino i fax: ”La telegrafia fotografica – scrive Verne - permetteva di inviare a qualsiasi distanza il facsimile di qualsiasi scrittura, autografo o disegno che fosse”. Arthur C; Clarke, autore tra l’altro di ”2001: Odissea nello spazio”, nel 1945 propose di collocare dei satelliti artificiali nell’orbita geostazionaria, che oggi infatti si chiama anche ”orbita Clarke”. Lo scrittore presagì le missioni dello Shuttle, la realtà virtuale, i computer portatili, la clonazione, e a chi gli domanda se vorrebbe andare sulla Luna, risponde di preferire Marte "perché è lì che ci sarà azione": il pianeta rosso, secondo Clarke, sarà raggiunto nel 2021 e già nel 2057 il turismo spaziale sarà completamente sviluppato: «Il principe Harry sarà il primo membro della Royal Family a volare nel cosmo e forse alloggerà all’Hilton Orbiter Hotel».