Barbara Palombelli sul Corriere della Sera del 09/04/01 a pagina 18., 9 aprile 2001
«Mio padre mi buttò fuori di casa, io mi trasferii in una pensioncina dalle parti della stazione Termini
«Mio padre mi buttò fuori di casa, io mi trasferii in una pensioncina dalle parti della stazione Termini. Lasciata una famiglia ne trovai un’altra: quella che si ritrovava al teatro Eliseo attorno a Paolo Stoppa e a Visconti. Una nuova vita e un nuovo ufficio, tutto mio: via Veneto. Correvo da un tavolo all’altro, cominciavo un mestiere sconosciuto a tutti: l’addetto-stampa. Lanciavo i film, costringevo i settimanali di allora, "Europeo", "Epoca", "Espresso", a parlare di cinema. La prima mossa fu quella di indicare ai fotografi gli attori, le attrici. Nessuno, allora, li conosceva... La seconda, organizzare delle foto in qualche modo "proibite", vista la censura imperante. Per Mauro Bolognini e la sua "Notte brava" del ’58 feci bagnare, tutte vestite, Antonella Lualdi, Annamaria Ferrero, Elsa Martinelli... le camicette diventavano trasparenti, e il gioco era fatto. Fui io a portare fuori dal night "Rugantino", la notte dello spogliarello di Aiché Nanà, il rullino che Tazio Secchiaroli aveva scattato. Ero elegante, nessuno mi fermò all’uscita. L’"Espresso" fece il suo scoop ed entrò nella storia di quegli anni» (Enrico Lucherini, press-agent).