Alessandro Giuli, 12 aprile 2001
Secondo alcuni studi europei, l’Italia dovrebbe investire 400mila miliardi per risistemare l’ambiente disastrato da anni di incuria
Secondo alcuni studi europei, l’Italia dovrebbe investire 400mila miliardi per risistemare l’ambiente disastrato da anni di incuria. L’investimento potrebbe rivelarsi conveniente: per ogni miliardo di euro investito, l’Unione europea prevede la creazione diretta di 30mila posti di lavoro e indiretta di altri 10mila nelle produzioni connesse. Il riciclaggio dei rifiuti può trasformarsi in un business da 30-40mila miliardi. In Italia si producono ogni anno 108 milioni di tonnellate di rifiuti: 80 pericolosi o speciali, 28 urbani. C’è chi ha scelto di fare del riciclaggio una forma d’arte: Luisa Cevese, nel suo atelier di Milano, traforma residui industriali in borse, cinture, oggetti per la casa: «Per anni ho disegnato tessuti, ma sono sempre stata affascinata dalla plastica». «Prendo scarti di lavorazione delle industrie tessili, ma anche vecchi tappeti, o centrini della nonna, o trucioli di legno e li consegno all’eternità grazie al poliuretano». Il suo fatturato, nel 2000, è di 750 milioni (50% in più rispetto al ’99), quest’anno dovrebbe toccare il miliardo. Altri esempi di riciclaggio: Enrico Perin, 54 anni, proprietario (al 50%) di due aziende, la Tecnoplast di Ferrara e la Real Plastic di Tradate, nel Varesotto, raccoglie bottiglie di plastica usate e le trasforma in filati, che altri faranno diventare capi d’abbigliamento in pile, imbottiture per auto, pannelli per isolamento termico o substrati insonorizzanti per l’alfastatura delle strade. «Ecco cos’è il postconsumo: butti via una bottiglia e te la rimetti addosso come maglioncino!». Il fatturato delle due aziende si aggira sui 18 miliardi. Alla Macuglass di Antegnate, Bergamo, le bottiglie di vetro vengono trattate fino ad essere riconsegnate alle aziende sotto forma di pasta di vetro originale. La Macuglass tratta oltre 70 mila tonnellate l’anno di rifiuti vetrosi, fatturando tra i 6 e i 7 miliardi. Maurizio Saviola, nella sua azienda (1.000 impiegati), realizza pannelli per costruzioni e arredamento utilizzando al 100% legno usato. Fatturato: 1.200 miliardi all’anno. Infine, la Falk Ambiente di Sesto San Giovanni (Milano) ha realizzato un impianto per la distruzione dei frigoriferi usati e l’eliminazione del Cfc (il gas di raffreddamento cui si attribuisce la formazione del buco dell’ozono). Tratta 50 mila frigoriferi all’anno, rivendendo ferro, plastiche, alluminio e metalli leggeri. A Trezzo d’Adda, l’azienda sta costruendo un impianto di «termovalorizzazione» per la trasformazione dei rifiuti solidi in elettricità.