Renato Farina, il Giornale., 17 aprile 2001
«In 3.404 scuole [...] per un totale di forse 100mila classi, si sta ripetendo la scenetta che descriviamo
«In 3.404 scuole [...] per un totale di forse 100mila classi, si sta ripetendo la scenetta che descriviamo. In aula un ragazzo si alza. Ha tra le mani una letterina che legge a nome del papà e col consenso del preside. Discorso tipo: ”Ragazzi, c’è la possibilità di dotare la scuola di computer, stampante, fotocopiatrice a colori, sistemi multimediali. Il ministro Berlinguer l’ha promesso, ma si sa che lo Stato non ha soldi. Allora ce li offre la catena di negozi e supermercati Coop, quelli di ’la Coop sei tu!’, c’è anche un ipermercato in zona. Ma occorre la collaborazione di tutti. Se si va a far la spesa da loro, per ogni 30 mila lire di spesa si ha diritto a un buono. Bisogna raccoglierli entro febbraio. Non è facile, bisogna raccoglierne molti. Ma se ci mobilitiamo e spingiamo oltre che i genitori anche gli zii e i nonni a raccogliere i buoni ce la faremo” [...] Sono andato pure io alla Coop. Manifesti illustrano l’iniziativa. ”Se fate la spesa alla Coop, i ragazzi ci guadagneranno un nuovo compagno di scuola” [...] Faccio la spesa, ecco i buoni. Domando al responsabile del supermercato. Mi passa un elencone, un tabulato dove ci sono nomi e indirizzi delle scuole aderenti. Telefoniamo alla Coop. Hanno spedito già a maggio a 5 mila scuole di Lombardia e zone campione la proposta di adesione all’iniziativa, chiedendo ai presidi di aderire. Nessuna discriminazione: la spesa la fanno pure quelli delle private. Per ora 3.404 adesioni. ”Prima ne abbiamo parlato con il ministero della Pubblica istruzione e con i provveditorati, certo. No, non c’è alcuna convenzione o accordo. Consenso sì”. Nel foglio illustrativo si dànno istruzioni molto educative: ”Le scuole che aderiscono all’iniziativa dovranno attivarsi all’interno della comunità locale per raccogliere i tagliandi. Il vostro gesto, unito a quello di tutta la comunità, contribuirà a un’educazione migliore”. Che bel vocabolarietto: attivarsi, comunità, educazione. E le classi si attivano, uh, se si attivano. Nelle classi c’è la corsa a chi porta più buoni [...] Un piccolo calcolo, molto educativo. Il kit informatico completo consta di 80 prodotti. Ma quelli di cui non si può fare a meno sono sei (computer, stampante, sito Internet, corso base di inglese, fotocopiatrice, ”scheda multimediale per esperimenti simulati”). Per avere questa parure minima ogni scuola deve raccogliere 12.275 buoni. Bisogna comprare salami e detersivi per 368.250.000 lire. Questo obiettivo lo raggiungeranno, in 22 settimane, non diciamo tutte le classi, ma almeno le scuole sì. Per 3.404 scuole fa una spesuccia di L. 1.253.523.000.000 (milleduecentocinquantatremiliardi e rotti)».