Cinzia Dal Maso su la Repubblica del 12/04/01 a pagina 30; anche su Avvenire del 12/04/01 a pagina 23., 12 aprile 2001
Un gruppo di ricercatori, guidati da Alberto Incoronato dell’Università Federico II di Napoli, ha scoperto come morirono gli abitanti di Ercolano che la notte del 24 agosto del 79 d
Un gruppo di ricercatori, guidati da Alberto Incoronato dell’Università Federico II di Napoli, ha scoperto come morirono gli abitanti di Ercolano che la notte del 24 agosto del 79 d. C. si rifugiarono in dodici ricoveri per barche scavati lungo la scogliera, tentando di sfuggire all’eruzione vulcanica: una nube di gas e cenere ad altissima temperatura (circa cinquecento gradi centigradi) si abbattè dalle pendici del Vesuvio sulla spiaggia, uccidendo rapidamente i fuggitivi. Sono stati esaminati ottanta scheletri, trovati in posizioni naturali e rilassate: il calore ha vaporizzato le carni e la cenere ha bloccato gli scheletri nella posizione in cui si trovavano; le ossa e i denti hanno tracce di bruciature; i crani sono esplosi, come avviene con la cremazione; le mani e i piedi sono contratti.