Su la Repubblica del 17/04/01 a pagina 30., 17 aprile 2001
La cucina ebraica serfadita viene da Spagna, Portogallo, Grecia e usa in abbondanza spezie, peperoni, melanzane, mandorle, agrumi
La cucina ebraica serfadita viene da Spagna, Portogallo, Grecia e usa in abbondanza spezie, peperoni, melanzane, mandorle, agrumi. La cucina ashkenazita è di origine centroeuropea e privilegia l’aglio, la cipolla, il cavolo, l’oca, le aringhe e le galline. Durante il shabbat (sabato ebraico) si servono tre pasti ed è proibito accendere il fuoco, usare energia elettrica e cucinare. "Parve" sono gli alimenti che non contengono carne e latticini. Il vino pastorizzato si chiama "mevushal", mentre "challot" è il pane sabbatico a forma di treccia; il pane azzimo si chiama "matzah" (preparato con una miscela di acqua e farina purissima, deve essere infornato entro diciotto minuti, per impedire che inizi la fermentazione). "Bagel" è la ciambella di pasta di pane cotta al vapore, "felafel" le polpettine di ceci fritte e "gefillte fish" le polpette di pesce bianco con aggiunta di rafano. La macellazione rituale della carne si chiama "shechità" e consiste nella recisione contemporanea di esofago, trachea e vene giugulari.