Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  aprile 10 Martedì calendario

«Quando scrivo ho bisogno di essere al caldo, ben nutrito, tranquillo e possibilmente amato. Sul tavolo, comunque, tengo i miei amuleti: una conchiglia del Belize, un legnetto della Florida, uno scarabeo stercorario chiuso nella plastica trasparente

«Quando scrivo ho bisogno di essere al caldo, ben nutrito, tranquillo e possibilmente amato. Sul tavolo, comunque, tengo i miei amuleti: una conchiglia del Belize, un legnetto della Florida, uno scarabeo stercorario chiuso nella plastica trasparente. Comincio alle 11 del mattino e vado avanti almeno fino alle 5, tutti i giorni. Scrivo con la stilografica, uso quaderni scolastici con gli anelli. A fine giornata copio al computer. Correggo con matita e gomma, sulle pagine stampate. Riscrivo moltissimo. Una sedia comoda è indispensabile. Quando finisco di lavorare vado in palestra e corro per sette o otto chilometri. Non bevo, non fumo, non ascolto musica perché mi impedisce di pensare. In lontananza, sento i rumori del traffico di New York. Nei momenti di crisi cammino avanti e indietro: quasi subito mi viene un’idea per continuare. Quando il libro è finito mi ubriaco per un mese» (lo scrittore Patrick McGrath).