Francesca Izzo (Commissione Esteri della Camera) su líUnit del 04/04/01 a pagina 26., 4 aprile 2001
«Vincono alla grande i concorsi per magistrato, notaio, dirigente pubblico, fanno il soldato, dirigono aziende, ma la politica no
«Vincono alla grande i concorsi per magistrato, notaio, dirigente pubblico, fanno il soldato, dirigono aziende, ma la politica no. (...) Spesso si assiste al dileggio o al compatimento della malcapitata che ha osato sfidare il monopolio maschile della politica o se va bene, si fa per dire, c’è il vezzeggiamento paternalistico della bravina di turno. La macchina tritadonne del sistema politico italiano può agire indisturbata perché non paga nessun prezzo visibile né in termini di voti né di credibilità presso gli organi dell’opinione pubblica. (...) Se le cose stanno così è perché le regole non ci sono, non vengono rispettate o si fa solo finta di rispettarle, perché non esiste nessuna forza che ne imponga il rispetto. (...) Non abbiamo avuto in Italia né un Jospin né un Blair che abbia posto al centro della propria azione politica il tema della libertà femminile. Ma non abbiamo avuto neppure da parte delle donne un prevalente orientamento, culturale prima ancora che politico, che imponesse per legge azioni positive in favore della partecipazione delle donne alla vita politica».