Franco Monteleone, " La radio italiana nel periodo fascista", Marsilio., 19 aprile 2001
"Il contenuto di alcuni bollettini di guerra è o poco interessante o non particolareggiato quanto quelli della radio tedesca, inglese, americana e russa, non ha una durata fissa, dà notizie interne di poco conto e notizie internazionali molto succinte
"Il contenuto di alcuni bollettini di guerra è o poco interessante o non particolareggiato quanto quelli della radio tedesca, inglese, americana e russa, non ha una durata fissa, dà notizie interne di poco conto e notizie internazionali molto succinte. [...] La voce inglese lascia molto a desiderare. A parte la pronunzia e il timbro che tuttora non soddisfano gran che, il locutore inglese in generale rallenta, inceppa e sbaglia parecchie volte durante il notiziario. Si ha la sensazione che l’annunciatore è stanco e perde il filo o addirittura non comprende quello che legge. Insomma ci è capitato di vedere degli inglesi sorridere di commiserazione nell’udire alcuni dei nostri bollettini, e d’altra parte degli inglesi ascoltare religiosamente il notiziario in lingua inglese da Berlino convinti che fosse la BBC" (dal rapporto su "Radio Roma" del console Torrisi, 17 dicembre 1940).